- Hathor - Ator -Thor - Nut e Hathor - Api - Taurinorum - Ipotesi sull'origine dell'epiteto di Torino. - Roberto - pag. 1 |
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Hathor - Ator -Thor - Nut e Hathor - Api - Taurinorum L'origine della fondazione della città di Torino è legata ad un Mito Un Mito è un racconto che viene tratto sempre da un fatto storico, da un personaggio famoso o da un evento. Tali fatti venivano tramandati per via orale, e talora, i racconti venivano scritti da storiografi, o da coloro che conoscevano la scrittura. Spesso i racconti storici, venivano trascritti in rima da poeti. I Poeti antichi, relazionavano i fatti storici umani a vicende che riguardavano anche la spiritualità. Le concezioni antiche non separavano con confini netti i fatti del popolo (diremo laici) con avvenimenti di carattere religioso o metafisico. Religione, astrologia, scienza, conoscenze erano tutte materie che facevano parte della cultura e delle cronache umane. Queste cronache erano sempre correlate con cause e motivazioni che coinvolgevano il mondo trascendente. Gli Dei infatti non erano concetti o "personaggi" astratti ed incomprensibili come accade attualmente nella concezione monoteista, ma gli stessi Dei rappresentavano anche il mondo emozionale dell'uomo, oltre che rappresentarne l'Archetipo Quindi gli Dei erano considerati anche come "Entità" interattive col mondo umano. Tutti gli scrittori e storici antichi ci hanno tramandato il Mito di Fetonte ( versione greca ), o di un certo Osiri (versione egizia) chiamato anche Giove (il giusto). Da questo racconto mitico, [similare (come esempio) per altro ai racconto storico-mitici dei Re di Roma] veniamo a conoscenza della fondazione, di Torino antica, su basi altamente civili, come colonia egizia. I racconti citano, che gli abitanti d'Italia (periodo pre Etrusco) subivano la tirannia di non precisati "giganti" e che Osiri li sconfisse, e fondò la città su basi di una civiltà molto più avanzata. Dai diversi autori non è chiaro se Fetonte sia lo stesso citato anche come Osiri, o se sia invece il fratello o uno dei fratelli di quest'ultimo, oppure se sia Fetonte il nome in greco di Osiri. Questa incertezza rimane poichè si sa che allo stesso Osiri venivano attribuiti epiteti diversi. Iside
ed
Osiride sotto il Cielo (La Dea Nut)
Dagli stessi scrittori, di cui il più autorevole è Polibio (stroiografo greco) non è chiaro neanche l'appellativo dell'antica Torino preromana. Sia il Boccaccio che il Tesauro citano il fatto che al fiume (Po) era stato dato come nome "Eridano" in seguito al fatto che Eridano (forse uno dei figli di Fetonte) fosse caduto nel fiume durante una gara con le bighe (o carri). Qui entrambi accennano al fatto che forse la città ottenne lo stesso appellativo del fiume. (Eridania) Ma la loro è una supposizione probabile non un'affermazione certa, in quanto gli storici più antichi citano Torino come: "La Città dei Taurini" o "Urbe dei Taurini". (es.: Tito Livio) Quindi in mancanza di una certezza storica scritta, si possono fare delle ipotesi logiche partendo da ciò che conosciamo. SE (metto il condizionale poichè mancano documenti coevi ai fatti citati) la fondazione della città civile è opera di una colonizzazione egizia, e sapendo che in epoca romana (ante cristiana) la religione più diffusa era quella Isidea di radice egizia: si può affermare, che vi fu una forte componente culturale egiziana oltre che etrusca e greca (civiltà mediterranee). Si può dedurre con poco margine di errore che la cultura egizia fosse predominante. Quindi c'è un legame tradizionale tra il Nilo ed il Po (Eridanus). Mito
di
Phetonte (Fetonte)
La deduzione logica qui ci fa pensare che anche il nome dell'abitato fosse legato in qualche modo alla religione praticata dalla maggioranza degli abitanti. E tra le divinità egizie c'è né una in particolare che ha un epiteto assonante col nome moderno e di epoca antica, e tale divinità veniva raffigurata con un GEROGLIFICO a similitudine di un Toro o Mucca. E' la Dea Hathor, forse anticamente pronuziata solo come Ator. Infatti il Geroglifico non pittorico della (A) veniva rappresentato da un cerchio sormontato da due barrette (corna) e rappresentava appunto l'animale, o per meglio dire la forza simbolica archetipa della mucca e del toro.
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- Assonanza tra Ator e il più moderno termine di Toro. - Roberto - pag. 2 |
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Geroglifico della Dea Hathor, la
Mucca Celeste che rappresenta anche il Cielo
Quindi la città poteva anche essere intitolata alla Dea Hathor (Dea Madre, Dea dell'Amore, Dea della provvidenza). La Mucca Sacra che rappresenta il cielo sotto cui il Sole (Ra), e le stelle illuminano la Terra (Geb), e che poggia sulle 4 gambe che rappresentano i 4 punti cardinali.... Sappiamo anche che Torino non era solo una città di impronta egizia (per lo meno culturalmente) ma che era culturalmente ed etnicamente in contatto, ed in relazione con etnie Galliche e Celtiche. (Stranamente) anche tra queste culture ritroviamo una divinità con un'assonanza molto simile a quella dell'egiziana Hathor, ossia Thor. Una divinità molto importante nella cultura nordica assimilabile al Dio greco Zeus o romano Giove. Da notare che nel dialetto piemontese la parola Tor significa esattamente Toro. Taurinorum deriva da Hathor (Ator) o da Thor? . Le assonanze sono estremamente simili, come è simile il mito di Osiri con la sposa Iside, figli della Dea Nut (o Hathor). Ricordo che la Dea Nut ha un Geroglifico un tantino diverso da Hathor, infatti Hathor pare provenire dalla tradizione religiosa del sud Egitto, mentre Nut è il Geroglifico della tradizione del nord Egitto. Tali differenze sono però più estetiche che non sostanziali, infatti entrambi rappresentano la stessa divinità. Inoltre qui ho riportato un brano del Mito egizio della battaglia fra Dei (tra Horo e Seth) in cui appare Hator che rigenera gli occhi di Horo colpito da Seth.
Geroglifico complesso della Dea Nut -
Hathor.
Quindi un'antica Torino con profonde radici religiose, intrinseche a culture diverse ma sostanzialmente simili fra loro. Giunto il cristianesimo con la nuova era, dopo Costantino, tanti templi verranno ribattezzati, ma il culto Isideo non perderà la sua venerazione, che si svilupperà verso la nuova figura femminile: il culto cristiano di Maria la madre di Cristo.La Vergine-Madre Cristiana infatti riassumerà in sè tutti i grandi valori fondamentali della Dea antica: La Maternità, l'Amore, la Provvidenza, e tutti i valori sacri femminili. Ma Torino manterrà anche il ricordo e l'epiteto di un Osiri, già chiamato Giove, dai romani e che oggi chiamiamo con idioma italiano: Giovanni (il santo Patrono della città).
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